oggi ho fatto un colloquio.
vogliamo parlarne?
sì, ok, ne parliamo, ma solo perchè siete curiosi.
sappiatelo.
l'annuncio era anche invitante,
sembrava finalmente
una cosa normale tra i tanti annunci farlocchi che ti offrono opportunità ma ti vogliono solo sfruttare, tra i tanti call center signora-posso-offrirle-internet-chiamate-gratis-a-soli-€2,50-le-assicuro-non-ci-sono-garbugli-e-non-ho-le-dita-incrociate-dietro-la-schiena..
sembrava!
l'annuncio parlava di addetti vendita nel ramo delle telecomunicazioni,
NO call center, il che mi è sembrato un punto vendita Telecom che cerca commessi.. quello lo so fare, l'ho fatto,
mi piace farlo e quindi va bene.
sarei andata tranquillamente senza pregiudizi, non fosse per il fatto che sabato trovo un annuncio che riporta nella mail il nome dell'azienda dove devo fare il colloquio, e la fatidica parola
FLEXI nel testo.
Flexi = morte.
il flexistore è il diavolo, sia che voi siate dietro il banco che davanti. i dipendenti di un flexistore sono quelli che vi inseguono all'ingresso dei supermercati chiedendovi tutto d'un fiato se vi hanno già dato il telefono della 3 gratis. quelli.
morte.
da quel momento in poi è stato solo un diminuire dell'entusiasmo.. sono anche arrivata al pensiero di andare
scazzatissima in tuta. ok non è vero, ma non avevo alcuna voglia di mettermi il tailleur.. sono sempre andata ai colloqui in giacca e camicia, in fondo è una cosa importante e bisogna vestire in un determinato modo. credevo di aver appeso al chiodo
le scarpette la mise da colloquio ma purtroppo no. comunque,
lui mi fa cambiare idea. ok ma più lontano di
camicia, giacca e jeans non ci posso andare.
vado là cercando di non vomitare per quello cui stavo andando incontro. non credo ci sia cosa peggiore di diventare uno di quei lavoratori che tu vorresti uccidere, perciò quando sono la commessa non sto dietro il cliente chiedendo ogni 5 secondi "posso aiutarla? le serve una mano?" NO! non mi serve una mano, cretina!
comunque, entro. la tipa parte in quarta con la tiritera che ha imparato ormai a memoria e che si sogna pure la notte: l'azienda nasce nel 2003 grazie alla volontà dei due soci fondatori, Pino e Nino.. blablablablablablablablablablablabla e blabla. Arriva al punto focale: rompere le palle alla gente che sta andando a fare la spesa. da lì in poi non ho più ascoltato, ma ho calcolato precisamente il momento in cui avrei potuto chiederle quanto fosse lo stipendio, visto che prendo la disoccupazione.
quel momento non è mai arrivato... la nenna infatti mi ha invitato alla giornata di domani sul campo, ovvero alla seconda parte del colloquio dove il futuro dipendente vede in cosa consiste il lavoro, se gli piace e se lui viceversa piace al responsabile.
vi dirò la verità, ho pure pensato, in un momento di
evidente senilità, che non voglio essere
choosy *stupida Fornero dei miei stivali* e aspettare di vedere com'è in effetti il lavoro, quindi ho accettato. questa convinzione è durata ben poco.. è scemata al telefono con
lui che mi ha giustamente ricordato quanto io odi questi poveracci che, in galleria Auchan, fanno solo il loro lavoro..
stasera ho chiamato, ho un altro colloquio, ho detto. che è pure vero, domani ho un appuntamento individuale all'ufficio di collocamento per vedere se riesco ad entrare nei corsi regionali gratuiti.
accidenti a te che mi hai licenziata!!